di Arianna Tarquini
Dal 2 al 5 luglio 2018 si terrà la seconda edizione del progetto Sanità di Frontiera, promosso dall’Osservatorio Internazionale per la Salute, che vedrà la presenza dei più autorevoli esperti del settore medico sanitario per la formazione di medici e operatori sanitari attraverso il corso di Educazione Continua in Medicina “Salute e migrazione: curare e prendersi cura”. Il corso si terrà a Roma presso la sede di Medici Senza Frontiere nei giorni 2 e 3 luglio, e presso la sede di Save the Children nei giorni 4 e 5 luglio.
In continuità con il percorso intrapreso un anno fa a Lampedusa, esperti della medicina delle migrazioni, individuati tra i massimi rappresentanti di tutte le realtà impegnate sul campo e connesse al mondo della medicina, della psicologia e della mediazione culturale, metteranno a disposizione le loro competenze, mostrando concretamente l’approccio sanitario e umano da adottare nei confronti dei migranti che necessitano di assistenza medica.
Il progetto è stato sostenuto anche grazie ad un dono del Santo Padre Papa Francesco mediante l’Obolo di San Pietro. “Sanità di Frontiera – spiega Massimo Tortorella (Consulcesi Onlus), tra i fondatori dell’Osservatorio Internazionale per la Salute – è un’iniziativa per la tutela del benessere collettivo e per la formazione dei medici, italiani e non solo, che si trovano sempre più spesso a confrontarsi con la realtà delle migrazioni. Si tratta di un progetto importante e benefico su cui invitiamo tutti a fare un passo avanti ispirati dalla propria coscienza e dall’esempio e dal dono del Santo Padre Francesco”.
Il corso è incentrato sulla trattazione delle tematiche connesse alle barriere culturali, ai traumi subiti dai migranti ed alle conseguenti patologie psico-emozionali, con l’idea di dare una visione a 360 gradi del fenomeno migratorio e delle sue possibili ricadute in termini di salute. Tra i docenti, esponenti del Ministero degli Interni, del Ministero della Salute, di Save the Children, Caritas, Croce Rossa Italiana, dell’Istituto Superiore di Sanità e tutti i più autorevoli operatori del settore.
L’iniziativa guarda alla situazione dei migranti e alla collettività nazionale ed internazionale e mira a sostenere il forte impegno sociale mostrato dai medici italiani. Un’attenzione particolare è dedicata all’approccio psicologico e multiculturale quale strumento indispensabile a migliorare le interazioni tra gli operatori sanitari e gli stranieri presenti sul nostro territorio, nonché il benessere dei migranti e delle comunità di accoglienza.
Pubblicato nel mese di Maggio 2018