CELLULE STAMINALI: Le grandi innovazioni dell’ortopedia

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CELLULE STAMINALI: Le grandi innovazioni della chirurgia Bioingegnerizzata in ortopedia.

Difficoltà di movimenti e dolori articolari sono spesso riconducibili a usura della cartilagine. Oggi è possibile intervenire sulla rigenerazione cellulare della cartilagine ricorrendo a infiltrazioni di particolari cellule staminali adulte, dette“mesenchimali”.

Abbiamo incontrato il Prof. Fernando Colao – Ortopedico, Chirurgo e Traumatologo che con la sua Equipe opera nei migliori Centri italiani – per parlare dei nuovi  trattamenti sul tema della rigenerazione delle articolazioni.

D. Prof. Colao ci parli del trattamento delle artrosi iniziali con impianto di cellule staminali

L’artrosi è una malattia degenerative cronica che colpisce la cartilagine articolare. L’artrosi, comunemente chiamata anche osteoartrosi, interessa maggiormente le vertebre e le articolazioni degli arti. questa patologia comporta una perdita di tessuto cartilagineo per lesione e la formazione in sostituzione di tessuto osseo.

Oltre alla limitazione dei movimenti, l’artrosi comporta anche la comparsa di forti dolori. La prevalenza della malattia è correlata direttamente all’età.

L’inizio dell’insorgenza di tali disturbi varia a seconda del sesso; per la donne la comparsa dei primi sintomi avviene intorno ai 40 anni, mentre per gli uomini intorno ai 45 anni. Inoltre risultano maggiormente colpiti gli individui che hanno praticato o praticano attività sportiva e individui di età superiore ai 74-75 anni.

Data la natura degenerativa-cronica della malattia , uno degli aspetti fondamentali da dover tenere in considerazione è la rapidità di intervento non appena si nota l’insorgenza dei primi sintomi.  Con l’introduzione dell’uso in chirurgia di cellule staminali, le prospettive di guarigione dall’artrosi sono notevolmente migliorate.

In ortopedia nella moderna pratica chirurgica le tecniche di tipo biologico sono diventate il gold standard per il trattamento di tutte quelle patologie osteo-mio- tendinee considerate “border line” che fino a pochi anni fa potevano beneficiare esclusivamente di trattamenti di tipo sostitutivo e che oggi, grazie alla biomedicina e alla ricerca in ambito staminale e rigenerativo, possono essere curate con tecniche mini invasive e sempre più rispondenti al principio assoluto del massimo risultato col minimo impatto biologico.

Il chirurgo ha a disposizione differenti e variate disponibilità di linee cellulari che essenzialmente vengono prelevate dalla linea cellulare mesenchimale e dalla linea lipidica.

D. Qualsi sono le metodiche di prelievo e impianto?

Le metodiche di prelievo sono sostanzialmente due sempre da eseguirsi in ambiente sterile e chirurgico:

prelievo per carotaggio da spongiosa ossea della cresta iliaca e successiva centrifugazione con frazionamento cellulare o per lipoaspirazione da tessuto grasso sotto ombelicale con estrazione di tessuto staminale puro mediante apposite sacche filtratrici con microfori.

La metodica di impianto, comune ad entrambe le tecniche di prelievo, prevede nel caso di grandi articolazioni la precencente preparazione del tessuto cartilagineo o osteocondrale; nel caso di tessuti connettivali e/o miofasciali tendinei la scarificazione con ultrasuoni. Il prelievo e l’impianto possono avvenire nel medesimo tempo operatorio con un minimo disagio anestesiologico e operatorio.

D. Quali sono Prof. Colao le innovazioni della chirurgia bioingegnerizzata in ortopedia?

Le grandi innovazioni della chirurgia bioingegnerizzata in ortopedia rispetto alla chirurgia tradizionale si rivolgono soprattutto a:

• Trattamento di pazienti che sono affetti da patologie degenerative gravi ma per età non ancora indicati per il trattamento chirurgico protesico.

• Trattamento di pazienti affetti da malattie metaboliche come diabete in cui una chirurgia protesici potrebbe essere controindicata

• Trattamento di pazienti che hanno già avuto precendenti interventi chirurgici tradizionali e hanno dimostrato intolleranza o allergia ai normali metalli orotesici

• Trattamento di pazienti che hanno già,senza successo, intrapreso interventi chirurgici conservativi

• Tradizionali

• Trattamento di pazienti affetti da forme degenerative minori interessanti tendini o giunzioni

• muscolo tendinee che comunque non necessitano di atti chirurgici tradizionali ma non sono sono risolvibili per via medica o fisioterapica

• Esiti di osteomieliti resistenti a ogni trattamento antibiotico e iperbarico resistenti che sono quindi da valutare con la massima gentilezza d’intervento

D. Quali i vantaggi delle nuove tecniche?

In Ortopedia la grande innovazione di queste tecniche è riassumibile in una triade di vantaggi scientifici e clinici:

• Minima invasività chirurgica

•Utilizzo di componenti biologiche autologhe senza mezzi di sintesi né protesica

• Tempi di ripresa molto ridotti per il paziente senza necessità di lunghe procedure fisioterapiche riabilitative

Intervenire sull’ artrosi iniziale è di fondamentale importanza per una ripresa completa del movimento corporeo.

Per l’intervento è necessario un ricovero di 24 ore con tempi di recupero molto ridotti. Di fondamentale importanza è la ripresa della deambulazione, che avviene in appena 24 ore successive all’intervento. Questo tipo di intervento è adatto a pazienti di età compresa tra i 15/60 anni.

Prof. Fernando Colao

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