di Arianna Tarquini

Appendice, muscolo palmare lungo, tubercolo di Darwin, plica semilunare, pelle d’oca, denti del giudizio e capezzoli maschili.

Chiamate tecnicamente “strutture vestigiali”, ovvero riconducibili a funzioni non necessarie all’interno del corpo umano, queste particolari parti del corpo umano sono state catalogate e spiegate. In passato l’essere umane le possedeva tutte – a quanto dicono ultimi studi americani in tal senso – ma con l’evoluzione, pare abbia perso alcuni di essi. Il muscolo palmare per esempio. Si tratta del muscolo che appare sul polso se si chiude la mano: serviva per muoversi più agevolmente sugli alberi ma ora il 14% della popolazione non ce l’ha neanche più. Lo stesso discorso vale per il tubercolo di Darwin, un ispessimento della pelle dell’orecchio che serviva a muoverlo per capire la provenienza dei suoni prima che l’uomo sviluppasse il collo estremamente flessibile.

Risale al passato anche la plica semilunare, un lembo di pelle all’interno dell’occhio che serviva da palpebra orizzontale. Anche la pelle d’oca è un ricordo remoto della capacità, che hanno ancora diversi animali in natura, di drizzare il pelo per sembrare più grandi, mentre il riflesso che hanno i neonati di afferrare qualunque cosa serviva ad essere trasportati dai genitori. A queste si aggiungono le tre vestigia più famose che possediamo tutti: l’appendice, i denti del giudizio e i capezzoli maschili.

L’appendice è una formazione tubulare facente parte dell’intestino crasso. Appartiene al segmento prossimale noto come cieco e rappresenta una delle vestigia filogenetiche del corpo umano. È posta sotto la valvola ileo-ciecale, nella superficie dell’intestino cieco. Ha la forma di un piccolo tubo cilindrico; risulta più lunga nei bambini e può atrofizzarsi con l’invecchiamento.

Il dente del giudizio, o terzo molare, è uno dei tre denti molari presenti in ognuno dei quattro quadranti della dentatura umana. La dicitura dente del giudizio, presente in innumerevoli lingue (dal latino dens sapientiae), è dovuta al fatto che generalmente compaiono tra il 16º e il 25º anno di età. Possono essere anche più di quattro oppure di meno, rispettivamente in caso di iperdontia o ipodontia.

Ne manca uno all’appello. In totale nove strutture vestigiali nel corpo umano. Durante lo sviluppo embrionale spunterebbe anche una coda, che poi scompare tranne in rarissimi casi, di cui il coccige è l’ultima traccia.

Pubblicato nel mese di Dicembre 2018