Le tematiche sanitarie profondamente cambiate con la pandemia di Covid-19, l’ambiente ed il mantenimento della pace mettono in evidenza quanto la dimensione nazionale non sia più sufficiente per affrontare adeguatamente le nuove sfide globali, che richiedono invece un approccio collettivo ed unitario. Per fronteggiare il futuro occorre un piano nazionale in unione con una dimensione sovranazionale con dei nuovi punti di vista. Non è solo una questione di risorse finanziarie ma piuttosto un’organizzazione delle politiche sanitarie connesse alle tecnologie digitali, alla medicina del territorio e alla nuova dimensione del welfare per garantire l’accesso ai servizi sanitari.

La telemedicina e l’efficacia della sanità digitale rappresentano la strada corretta per accrescere l’accesso ai servizi sanitari, alle cure ed aumentare allo stesso tempo la fiducia dei cittadini. L’esperienza globale della pandemia da Covid-19 e le opportunità offerte dal PNRR fanno emergere il tema del potenziamento della medicina di prossimità, tramite il rafforzamento delle strutture territoriali, i presidi sul piano locale e la riduzione del ruolo degli ospedali nella cura delle persone e nelle politiche di prevenzione. La sfida è quella di rendere il sistema sanitario più flessibile nella dimensione organizzativa e meno concentrato sulle strutture ospedaliere. Ma anche ripensare l’intero sistema di welfare, verificandone la sostenibilità economica, finanziaria e sociale.

La distinzione recente tra debito pubblico buono e cattivo non è una novità per gli economisti in quanto occorre verificare la dimensione, la sua evoluzione, la crescita e valutarne gli impieghi che possano renderlo sostenibile. In sintesi, si può dire che il debito che serve per finanziare gli investimenti è buono, mentre quello contratto per spese correnti è di minore qualità. Questa distinzione tradizionale è stata ovviamente esaltata e riportata al centro dell’attenzione a seguito della pandemia di Covid-19, quando la Commissione europea, obbligata dallo scenario catastrofico dell’effetto della pandemia sull’economia dei Paesi membri, ha deciso di sospendere le fiscal rules europee e la normativa europea sugli aiuti di Stato. La sospensione è stata in realtà parziale ed i Paesi sono stati chiamati a rispondere nel 2024 della dimensione del loro debito e a dimostrare la sua sostenibilità.

Al di là degli ammortamenti, sono gli investimenti netti ad essere cruciali ai fini della crescita di un paese e del suo reddito nazionale e l’Italia purtroppo come sappiamo, si è caratterizzata nell’ultimo decennio per un profilo negativo di investimenti pubblici. L’approccio basato sulle regole fiscali europee è uno strumento essenziale per mantenere la stabilità delle finanze di un paese ed esiste un largo consenso sul fatto che gli investimenti rappresentino il motore della crescita economica e della competitività delle imprese. Valutando opportunamente i cambiamenti più recenti indotti nei sistemi dei paesi europei sarebbe opportuno rivedere e aggiornare profondamente le convenzioni contabili attuali, considerando che parte delle spese correnti sono necessarie per aumentare il capitale ed il patrimonio economico di una nazione. Esse sono quindi decisive per il futuro di un Paese e la sua sostenibilità deve essere rivista e considerata. Da qui, la necessità di realizzare accordi recepiti con atti amministrativi o normativi tra il pagatore pubblico ed i produttori delle terapie, affinché la competenza giuridica segua quella economica, attraverso anche la costruzione di norme ad hoc recanti specifiche autorizzazioni di spesa a carattere pluriennale. In questo modo, la scansione temporale potrebbe allinearsi a quella degli effetti in termini di benefici sui pazienti.

I due anni della pandemia di Covid-19 e successivamente la guerra in Ucraina, con le conseguenze relative alla fornitura di energia, hanno aumentato l’attenzione dei media, dei cittadini e della politica, sulle questioni relative al diverso posizionamento dei Paese nel proteggersi dal potenziale rischio di indisponibilità temporanea di farmaci. Le vicende più recenti hanno portato alla luce un tessuto di interconnessioni più profonde relativo alle filiere globali, e hanno messo in evidenza la concentrazione di alcune parti delle filiere in alcuni Paesi.