di Arianna Tarquini

Il diabete è la malattia metabolica più diffusa tra bambini ed adolescenti: colpisce circa 20.000 giovani nel nostro paese. La causa scatenante del diabete giovanile è, come per il diabete in età adulta, la mancanza o scarsità di insulina. Quando si parla di diabete giovanile ci si riferisce al diabete mellito di tipo 1, chiamato così proprio per l’elevata incidenza di casi in età infantile. Uno dei primi sintomi del diabete infantile è la necessità per il bambino di alzarsi molte volte durante la notte per urinare. Questa situazione di solito si accompagna a un dimagrimento improvviso e ingiustificato e all’acidosi diabetica che spesso comporta la necessità del ricovero in ospedale.

Nell’infanzia e nell’adolescenza, il diabete mellito è spesso associato a una predisposizione genetica e a una grave insufficienza di insulina. Anche se le cause dell’interruzione della produzione di insulina non sono ancora esaurientemente conosciute, si ritiene che le cellule beta (le cellule che all’interno del pancreas sono deputate alla produzione di insulina) vengano attaccate e progressivamente distrutte dagli anticorpi che l’organismo stesso produce. Il diabete di tipo 1, infatti, rientra nella categoria delle malattie autoimmuni.

La distruzione delle cellule beta comporta a lungo andare la mancanza di insulina e di conseguenza un eccesso di glucosio nel sangue che viene eliminato dall’organismo attraverso l’urina trascinando con sé molta acqua. Il bambino che soffre di diabete inizia così ad urinare e bere molto, svegliandosi anche di notte. Un altro sintomo da non sottovalutare è rappresentato dall’improvviso dimagrimento, dovuto al fatto che l’organismo, non riuscendo ad utilizzare il glucosio (è l’insulina che ne regola l’utilizzo da parte delle cellule) cerca energia alternativa attingendo ai depositi di grasso sottocutaneo, con conseguente perdita di peso e formazione di corpi chetonici (acetone).

Una recente scoperta forse rivoluzionerà la medicina: il vecchio vaccino per la tubercolosi efficace per il diabete giovanile. Un vaccino usato da un secolo per prevenire la tubercolosi, il bacillo Calmette-Guérin (BCG), funziona anche come vaccino terapeutico per il diabete giovanile, quello insulino-dipendente. Il vaccino BCG è un prodotto ormai datato e da tempo si sa che oltre ai suoi effetti preventivi contro la tubercolosi ha anche effetti positivi sull’organismo, riduce le reazioni autoimmunitarie e potenzia le cellule regolatorie (Treg) che a loro volta tengono a bada pericolose reazioni autoimmuni.

Il vaccino per la tubercolosi risulta efficace per curare il diabete giovanile. Lo dimostrano i risultati a distanza di 8 anni di un trial clinico condotto su pazienti con diabete di tipo 1 presso il Massachusetts General Hospital (MGH) di Boston e riportati sulla rivista Npj Vaccines. Un gruppo di pazienti che avevano già la malattia da molto tempo ha fatto due iniezioni del vaccino a distanza di 4 settimane l’una dall’altra e dopo 3 anni ha visto normalizzarsi i livelli di zucchero nel sangue, ovvero la glicemia. L’effetto del vaccino perdura dopo ulteriori cinque anni di osservazione. Il vaccino è stato testato su più gruppi di pazienti diabetici e questo studio ha coinvolto un totale di 282 pazienti. Quelli trattati a tre anni dalla terapia hanno ottenuto una riduzione di oltre il 10% dell’emoglobina glicata (la molecola che si usa di routine in clinica per monitorare il controllo glicemico dei diabetici a lungo termine). A 4 anni dalle iniezioni la glicata è scesa di oltre il 18% e a otto anni i pazienti trattati avevano una glicata di 6,65, praticamente molto vicina al valore di 6,5 che nella routine clinica è usato come ‘boa’ per stabilire la diagnosi di diabete.

Pubblicato nel mese di Aprile 2018