di Arianna Tarquini

“Genitori elicottero”, in inglese Helicopter parents, è una espressione inglese piuttosto colloquiale, che si è diffusa nel mondo anglofono per indicare quei genitori che sono molto vicini ai loro figli e che li aiutano a superare tutti gli ostacoli che incontrano, soprattutto in ambito scolastico. Il termine è stato coniato da Foster W. Cline, M.D e Jim Fay nel loro libro, pubblicato nel 1990, Parenting with Love and Logic: Teaching Children Responsibility. I genitori elicottero, come gli elicotteri appunto, sono sempre sopra i propri figli e cercano di provvedere ai loro bisogni, indipendentemente dall’effettivo bisogno dei figli di vedersi risolti tutti i problemi, spesso ancor prima che si presentino.

Questo tipo di genitori spesso sono troppo controllanti e protettivi e minacciano la crescita emotiva e comportamentale dei figli, con effetti visibili a lungo termine anche sul rendimento scolastico. Ci si ritrova bambini meno capaci di gestire emozioni e comportamenti. Di affrontare la realtà con un sano livello di indipendenza dai genitori. Tutto ciò viene rivelato dallo studio di Nicole Perry, della University of Minnesota, pubblicato sulla rivista Developmental Psychology. Nicole Perry ha seguito nello specifico lo sviluppo di un gruppo di 422 bambini, fino al loro decimo compleanno con incontri periodici a 2, 5 e 10 anni.

Durante gli incontri è stata studiata l’interazione tra il bambino ed il genitore per valutare quanto quest’ultimo fosse controllante ed eccessivamente protettivo. La crescita emotiva e sociale dei bambini è stata valutata a 10 anni ed è emerso che i figli di “genitori elicottero”, ovvero di persone che vorrebbero guidare ogni attimo della vita dei figli e controllare tutto sotto ogni punto di vista, presentano un minore sviluppo delle capacità di controllo emotivo e comportamentale, minori capacità di reagire in modo appropriato a situazioni difficili (ad esempio nel contesto scolastico o con i propri coetanei) e un minore rendimento scolastico. Viceversa, è stato riscontrato che se il genitore lascia maggiore autonomia ai figli e permette loro di fare quello che reputano opportuno, i bambini crescono con una maggiore capacità di calmarsi e di reagire autonomamente in situazioni stressanti ed hanno meno difficoltà sia scolastiche sia di relazione.

Le statistiche recenti riportano un aumento consistente di giovanissimi che hanno poca resilienza e una scarsa capacità di gestire il normale stress della vita. Di 44.000 studenti presi a campionario da una recente indagine sul The Globe and Mail, la percentuale di studenti che afferma di aver seriamente preso in considerazione il suicidio, nell’anno precedente, è del 13%, con un aumento del 3,5% dal 2013. In un articolo per CBC News del 2017, l’autrice Amanda Pfeffer scrive che uno studio condotto nel 2016 dalla Ontario University and College Health Association mostra risultati terrificanti. Lo studio indica che i tassi di ansia, depressione e pensieri legati al suicidio, nonché i tentativi di suicidio, sono aumentati dalla prima indagine condotta nel 2013. Ci si ritrova davanti ad una grave crisi sociale.

Un nuovo studio del Canadian Institute for Health Information riporta un aumento del 63% delle visite al pronto soccorso di bambini e giovani, dai 5 ai 24 anni, con problemi di salute mentale o legati all’abuso di sostanze, mentre i ricoveri sono schizzati al 67% tra il 2006 e il 2016.

Quello che non viene menzionato in nessuno degli articoli e degli studi citati è il motivo che soggiace all’aumento allarmante di problemi mentali nei giovani di oggi. La causa spesso suggerita si troverebbe appunto nel Genitore Elicottero. Di solito sono i bambini appartenenti al ceto medio-alto ad avere questo tipo di genitori; famiglie medio o alto-borghesi, con tempo e denaro a disposizione.

Pubblicato nel mese di Aprile 2018