La Gemmoterapia o Meristemoterapia (uso di Macerati Glicerici 1DH) è fitoterapia rivoluzionaria, rinnovata. L’impiego di della parte embrionale del vegetale ha consentito la scoperta degli effetti terapeutici precisi, diversamente da quanto fino ad ora conosciuto per quelli della pianta adulta.
La Gemmoterapia sfrutta l’azione di parti embrionali di piante, agisce sull’intero sistema biologico correggendo turbe e le perturbazioni enzimatiche del sistema reticolo- istiocitario; stimolando questo sistema viene ad avere un campo più profondo d’azione, rispetto alla fitoterapia che è mirata, organotropica, ma va detto, è spesso parziale e temporaneo perché agisce solo sui subsistemi.
Tra gli organi emuntori vanno considerati sia quelli che classicamente vengono definiti epuratori (rene, fegato, colecisti, intestino) a cui aggiungere pelle e polmoni, ma il drenaggio meristemoterapico può estendersi anche al pancreas, al sistema vascolare (arterie, cuore e vene) ed a varie tappe del metabolismo.
Secondo Paul Henry (padre della Meristemoterapia) , le associazioni terapeutiche di fitoterapici devono rispettare principi biologici e fitosociologici.
La sinergia di azione delle piante è determinata da caratteristiche ambientali di crescita comune.
Non si devono prescrivere associazioni di piante che crescono in biomi o ambienti profondamente diversi.
La ripartizione dei vegetali sul nostro pianeta è definita fitogeografia.
Mediante lo studio della cartografia possiamo vedere la suddivisione dei diversi BIOMI sulla Terra.
I diversi rapporti tra le comunità vegetali ci possono dare una chiave di lettura per la comprensione delle attitudini dei vegetali a sopportare il freddo, la luce, l’umidità e la capacità dell’Humus di modificare il terreno ed il protidogramma umano.
Lo studio della distribuzione vegetale e dell’evoluzione della foresta permette di associare un terreno vegetale caratteristico ad una determinata sindrome biologica animale, e di apportare una più giusta informazione dal punto di vista di una terapia adeguata, dolce e profonda.
Esiste un’unità fitosociologia fondamentale, formata da un raggruppamento vegetale caratteristico, le cui specie sono sempre associate in maniera ben determinata in un preciso biotipo.
Nell’evoluzione del pH del suolo, esistono delle piante o delle associazioni vegetali ben specifiche che si formano sul terreno e sono dette piante indicatrici.
L’albero è il pilastro terapeutico che definisce la foresta nella sua potenzialità, l’arbusto rappresenta l’intermediario indispensabile in numerosi casi per strutturare una giusta prescrizione terapeutica, ma anche lo strato erbaceo con le labiate può diventare un ottimo complementare terapeutico, soprattutto se il suo intervento è chiamato in causa dal protidogramma.