Dipendenza da videogiochi e Internet

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di Arianna Tarquini

La dipendenza da videogiochi è un vero e proprio disturbo e sta iniziando ad ottenere, da parte delle Istituzioni nazionali ed internazionali, l’attenzione che merita. L’abuso di questi passatempi può portare a conseguenze estreme ed è necessario per il sistema sanitario nazionale preoccuparsene. Non si parla certo di un’epidemia di questo disturbo, ma chi ne soffre va aiutato con metodi pratici ed efficaci. Per questo è nata in Inghilterra, a Londra per l’esattezza, la prima clinica specializzata nella cura della dipendenza da videogiochi, Internet e computer. Il centro è stato fondato dalla psichiatra del Central and North West London NHS Henrietta Bowden-Jones e si concentra dapprima sulla dipendenza da computer e videogiochi, per poi passare a curare i pazienti con dipendenza grave da Internet. Si tratta di un luogo non solo di cura del paziente ma anche di ricerca e supporto, pensato per adulti e famiglie.

Non è dello stesso parare la European Games Developer Federation, azienda che rappresenta gli sviluppatori di giochi europei nell’Unione europea. Adottando politiche che supportano la crescita degli studi di sviluppo di videogiochi europei, la EGDF favorisce lo sviluppo dell’intero ecosistema digitale in Europa. Riunisce associazioni di categoria nazionali per sviluppatori di giochi di dieci paesi europei e rappresenta attualmente più di 600 studi di sviluppo di videogiochi.

La EGDF ha pubblicato un comunicato stampa nel quale condanna apertamente la decisione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di creare una classificazione della “dipendenza da videogiochi” da introdurre nella lista delle malattie conosciute. Secondo quanto affermato dalle organizzazioni legate all’industria dei videogiochi, l’inclusione di questo presunto disturbo nella lista dell’OMS comporterebbe “panico morale” e un “abuso di diagnosi” a svantaggio di un settore che produce prodotti “usufruiti in modo del tutto salutare da oltre due miliardi di persone nel mondo, con effetti positivi sull’educazione, la conoscenza e la riabilitazione che sono comprovati e noti in tutto il mondo”.

Pubblicato nel mese di Maggio 2018

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