Giuliano Valeri |
Da duemila anni si riteneva fondata, e comunque non contestabile, la tesi riportata dalla Bibbia secondo cui la TERRA aveva seimila anni di vita.
Del resto, visto che lo scriveva la Bibbia, perchè non crederci? Ma, con i continui inarrestabili progressi della scienza e dello studio dei fenomeni geologici, i primi dubbi iniziarono a farsi breccia nella mente degli scienziati: come possono essersi formati i diamanti in così poco tempo? e il petrolio? il carbone? L’evoluzione dei primi mammiferi dopo l’estinzione dei Dinosauri causata da un Asteroide? E’ la teoria sull’evoluzione di Darwin pubblicata addirittura nell’800? Sembra tutto questo paradossale, ma ancora nel 1948 nessuno sapeva quale fosse in realtà l’eta della terra in cui viviamo.
CLAIR PATTERSON era un geologo americano impiegato all’Istitute of Technology della California e, forse per caso e/o per levarselo di torno, i suoi dirigenti gli affidarono il compito di “Determinare l’eta della Terra” ( probabilmente con la speranza che non combinasse nulla).
A Patterson venne l’idea di misurare la quantità di Isotopo di Piombo ed Uranio presenti nei Meteoriti, notoriamente formatesi durante la nascità del Sistema Solare, e di conseguenza aventi la stessa età della terra, e confrontare i dati fra di loro.
I risultati furono sconcertanti, la presenza di piombo nell’atmosfera terrestre era di gran numero superiore alla quantità prevista e compatibile con i normali processi chimici dovuti al decadimento degli atomi in determinati intervalli di tempo.
In pratica: sulla terra c’era più piombo di quanto ci si sarebbe aspettato perchè? Accantonato per un attimo il problema della contaminazione da piombo Patterson nel 1953 progettò la creazione di un laboratorio asettico necessario per calcolare, scientificamente, l’età esatta della Terra: 4.55 miliardi di anni! (per questo gli è stato intitolato l’Asteroide n. 2511).
Risolto dopo 2000 anni questo inquietante interrogativo, Patterson riprese gli studi per capire i motivi per i quali la Quantità Plumbea sulla terra risultava ben 200 volte il livello previsto e comunque constatato nei meteoriti aventi la stessa età dei Pianeti del del Sistema Solare, Terra compresa. A questo punto ebbe una intuizione: e se il piombo provenisse dal gas di scarico delle auto, fenomeno misurabile dai primi del ‘900 in poi? Infatti, per evitare l’effetto detonante della benzina per le auto, le grandi società petrolifere immettevano del ” Piombo Tetraetile” nelle benzine da loro raffinate con il risultato di “immetterlo” nell’atmosfera sotto forma di gas di scarico. Per dimostrarlo, Patterson misurò il contenuto del metallo negli strati di ghiaccio della Groenlandia, depositati nel tempo, con il metodo del ” carotaggio”. Come aveva previsto e ipotizzato, l’atmosfera terrestre iniziava ad arricchirsi (si fa per dire) di piombo a partire dal 1923, anno dell’utilizzazione ufficiale di Piombo Tetraetile nella benzina. Sapendo (ma lo sapevano tutti) che composti organici del piombo, ed in particolare il micidiale ” Piombotetraetile”, erano determinanti per lo sviluppo di reazione cancerogene nell’organismo umano, iniziò la sua lunga e solitaria battaglia per eliminare l’uso del Piombo Tetraetile dalle benzine.
Apriti cielo! Non l’avesse mai detto!
Contro di lui si mobilitarono tutti ( cioè le grandi lobby petrolifere) facendogli mancare i fondi per le sue ricerche, primo fra tutti l’US PUBLIC HEALTH SERVICE, un Ente del Governo che, almeno apparentemente doveva essere al di sopra delle parti e, soprattutto, a favore dei contadini. Soltanto nel 1970 il Congresso degli Stati Uniti si decise di votare il Clean Air Act, una disposizionedi legge che limitava l’utilizzo del piombo nella benzina.La triste vicenda potrebbe finire quì: niente da fare! Ci vollero ancora 16 anni, cioè siamo nel 1986, per dire addio al Piombo Tetraetile e metterlo definitamente ” fuori commercio”.
La tossicità da piombo figura al 2° posto nella lista delle sostanze pericolose.” L’assorbimento essenzialmente attraverso la respirazione e la nutrizione, il piombo non viene metabolizzato ma per larga parte escreto, mentre il resto ( circa il 20%) si distribuisce nei tessuti e in particolare: nel sangue, ove circola quasi esclusiovamente negli eritrociti; nei tessuti minerali (ossa e denti), ove si accumula; nei tessuti molli ( reni, midollo osseo, fegato e cervello).