di Arianna Tarquini
In questo articolo vogliamo capire che cos’è la colecisti e approfondire come mai si formano i calcoli nella via biliare.
La colecisti o cistifellea è un serbatoio di circa 60 ml in cui parte della bile, secreta dal fegato, viene immagazzinata e concentrata tra un pasto e l’altro e immessa nel duodeno quando appositi recettori nella mucosa duodenale vengono stimolati dal contatto con alimenti grassi. Lo sfintere di Oddi, chiuso tonicamente durante il digiuno separa il duodeno dal coledoco. Un enterormone, la colecisto-kininapancreo- zimina viene rilasciato nel sangue dalla mucosa duodenale stimolata dai grassi. La CKPZ provoca la contrazione della colecisti, l’iniezione della bile nel coledoco con l’attivazione del ancreas e l’apertura dello sfintere di Oddi che lascia defluire la bile e gli enzimi pancreatici in duodeno.
I cristalli di colesterolo costituiscono il nucleo iniziale dei calcoli che per successive apposizioni di altri precipitati di colesterolo, pigmenti biliari e sali di calcio danno luogo alla formazione ed all’accrescimento, dei calcoli. La precipitazione dei cristalli di colesterolo avviene o per aumentata concentrazione biliare del colesterolo o dei pigmenti oppure per la diminuzione degli acidi biliari, fosfolipidi o dell’acqua che mantengono il colesterolo in soluzione.
La bile emulsiona il chimo (sciogliendo grassi e vitamine liposolubili in soluzione acquosa), esponendole all’azione digestiva degli enzimi pancreatici che li scompongono in molecole più semplici che potranno essere assorbite nel piccolo intestino. I calcoli più grandi del calibro del dotto cistico restano intrappolati nella colecisti (o cistifellea), quelli più piccoli, invece, a seguito di stimolazione alimentare a base di lipidi (l’innocente olio d’oliva extravergine), migrano nella VBP incastrandosi nel coledoco causando ittero e colica epatica, oppure ostruendo lo sbocco in duodeno, determinando il reflusso biliare nel dotto pancreatico di Wirsung con attivazione degli enzimi lipolitici e proteolitici nello stesso pancreas con auto digestione e pancreatite acuta.
Nell’insorgenza della calcolosi possono entrare in gioco numerosi altri fattori come la predisposizione genetica, il diabete, l’assunzione di alcuni farmaci a base di estrogeni perché possono aumentare la concentrazione di colesterolo nella colecisti e ne riducono la contrattilità. E’ evidente che alcune abitudini alimentari e particolari stili di vita ricoprono un ruolo importante nell’eziopatogenesi di alcune malattie. La dieta la sedentarietà, il sovrappeso-obesità, la recente gravidanza, storia di pregresse coliche biliari, età intermedia ed anziana (l’età media di insorgenza della colecistite si aggira intorno ai 60 anni), l’eccessiva assunzione di carboidrati semplici e grassi saturi (di origine animale e grassi idrogenati). Le fibre vegetali e un adeguato apporto idrico sono, invece, fattori protettivi contro la calcolosi perché ostacolano l’assorbimento enterico del colesterolo alimentare e biliare.
La scarsa assunzione determina stipsi, emorroidi, irritazione e ragade anale oltre ad influenzare la sovrasaturazione del colesterolo. Il preventivo apporto di lecitina di soia (ricca di fosfolipidi) potrebbe favorire la solubilizzazione del colesterolo, prevenendo la cristallizzazione.
Pubblicato nel mese di Dicembre 2018