Il terzo articolo che dedichiamo al percorso verso la ricerca di un nuovo rapporto con l’ansia, ha come obiettivo quello di comprendere quali possono essere le cause dell’ansia. Parleremo dell’ansia eccessiva che genera disagio e sofferenza.
Che cosa abbiamo visto negli articoli precedenti?
L’ansia è una percezione soggettiva di intensa tensione e preoccupazione generalizzata, non ben identificata, che può produrre una serie di spiacevoli sensazioni fisiche (palpitazioni, dolori al petto, nausea, tremore interno).
Fino ad un certo livello di intensità l’ansia può essere funzionale ovvero costituire una spinta a svolgere meglio un compito o a dare il massimo in una data prestazione. Quando il livello di ansia aumenta troppo le nostre prestazioni peggiorano e, quel che è peggio… stiamo male.
Nei casi più gravi si può configurare una vera e propria patologia che si può manifestare in situazioni e con modalità anche molto diverse fra loro.
In tutti i Disturbi d’ansia la persona coinvolta resta imprigionata per un periodo non inferiore a sei mesi in una condizione di pensieri insistenti e pervasivi o di comportamenti disfunzionali in relazione a una serie di ipotetici pericoli che la condizionano e la limitano in diverse aree della propria vita (lavoro, relazioni, rapporti sociali, scuola).
Al di là degli specifici disturbi previsti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali – DSM5 – (Disturbo d’Ansia Generalizzata, il Disturbo d’Ansia Sociale, Disturbo di Panico, l’Agorafobia, Fobie specifiche etc), voglio trasmettere al lettore il seguente duplice messaggio: l’ansia non solo può essere fastidiosa e disturbante, ma può costituire una vera e propria patologia.
I suggerimenti e i percorsi indicati devono necessariamente essere intesi come utili strumenti per imparare a gestire la nostra ansia ma non adeguati a fornire una risposta esaustiva nei casi in cui il malessere è talmente intenso da impedire un ordinario funzionamento della propria vita privata e sociale. In questi casi l’ansia va trattata e curata con professionisti specifici, che possano intervenire a livello farmacologico e a livello psicologico.
La difficoltà nell’identificare con precisione il motivo del disagio.
Questa difficoltà comporta che l’azione di difesa della nostra mente e del nostro corpo allo stato d’ansia risulterà anch’essa più indefinita. Questo aspetto è cruciale nella gestione dell’ansia perché…
“Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.” (cit.Sun Tzu)
Queste parole ci fanno intuire l’importanza di conoscere noi stessi e la nostra ‘cara’ ansia, quando, essendo eccessiva e quindi patologica, diventa una nostra nemica.
‘Spesso ho l’ansia e non so perché…’
‘Ci sono delle situazioni in cui immancabilmente provo ansia, ma non riesco a identificare che cosa accomuna queste situazioni…’
‘Più cerco di controllare questa sensazione di agitazione più mi agito…’
POSSIBILI CAUSE DELL’ANSIA
La paura di avere l’ansia: l’ansia viene alimentata dalla paura di quei pensieri disturbanti e di quelle sensazioni che ci invadono traducendosi in un senso di oppressione. Un esempio cruciale è rappresentato dalla paura che si ripresenti un attacco di panico che si è avuto una determinata circostanza. Tale paura porta a mettere in atto una serie di comportamenti per evitare tutte quelle situazioni che ‘potrebbero’ generare di nuovo un attacco di panico.
Troppa carne al fuoco: l’ansia può essere prodotta da un sovraccarico cognitivo ovvero da una situazione di stress prolungato. Spesso ci rendiamo conto di aver esagerato con gli impegni quando ci ritroviamo in preda ad una crisi di ansia o ad una rabbia incontenibile in seguito ad un accadimento che noi stessi riconosciamo essere una sciocchezza.
Più cerco di controllare tutto più perdo il controllo: l’ansia è prodotta all’intolleranza a ciò che non possiamo controllare. Ci risulta faticoso, talvolta impossibile, accettare l’incertezza e la sensazione di dipendere anche dalle cose che non possiamo gestire. Il tentativo costante di tenere sotto controllo le cose fa perdere maggiormente il controllo: teniamo a mente la situazione, credo vissuta da tutti, in cui cerchiamo disperatamente una cosa e non la troviamo .. finché non smettiamo di cercarla!
Ansia anticipatoria
L’ansia si genera per l’eccessiva preoccupazione per il nostro futuro. Quando viviamo una condizione di incertezza (praticamente la condizione umana) è naturale pensare a ciò che succederà e questo crea in noi uno stato di apprensione e una determinata aspettativa. I problemi sorgono quando rimaniamo ingabbiati nel dubbio di ‘cosa accadrà’, quando ci creiamo delle aspettative positive che potranno essere deluse oppure delle aspettative negative, potendo in tal caso addirittura contribuire, inconsapevolmente, al fatto che si concretizzino proprio quegli scenari negativi immaginati: in psicologia si parla di profezie che si auto-avverano! ‘Ansia è lo spazio tra “adesso” e “poi” (Richard Abell).
Bias cognitivo e convinzioni irrazionali: il bias cognitivo in psicologia indica un valutazione che ci consente di prendere decisioni in modo rapido e senza fatica ma che può indurre in errore.
Il giudizio circa la possibilità che si verifichino o meno certi accadimenti e le valutazioni che mettiamo in atto per prendere una decisione spesso non sono fondate su dati di realtà ma su convinzioni irrazionali ed errate in quanto prodotte in assenza di sufficienti informazioni.
Ad esempio valutiamo la probabilità che si verifichi un evento negativo solo perché nella nostra limitata esperienza ci è capitato di assistere a quell’evento più volte e abbiamo tratto la convinzione che sia statisticamente più probabile che si verifichi rispetto ad un altro evento magari più positivo…In realtà non c’è nessuna legge statistica a supporto di quel ragionamento! Nel prossimo articolo vedremo alcune delle possibili strategie che si possono mettere in atto per gestrire e non più subire l’ansia. Vi aspetto!!
Dott.ssa Daniela La Porta
Psicologa e psicoterapeuta
Cell: 349-1251301
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Pubblicato nel mese di Maggio 2018